Risposta alle dichiarazioni del Ministro Salvini

In riferimento alle dichiarazioni del Ministro Salvini sulle problematiche connesse alla malattia mentale e sull’assistenza psichiatrica nel nostro Paese, la Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale si dichiara preoccupata sul rischio di grave disinformazione offerta ai cittadini e sul misconoscimento dell’eccellenza di un modello assistenziale che le altre Nazioni ci invidiano e cercano di imitare, cosa tanto più grave se si verifica nell’anno in cui ricorre il quarantennale della Legge Basaglia che costituisce ancora oggi il pilastro del nostro operare.

Negli ultimi 40 anni, la psichiatria italiana è stata sempre in linea con i livelli più elevati di efficacia proposti a livello internazionale, e le sue esperienze di eccellenza sono state riconosciute dall’OMS.

Pazienti e famiglie non sono stati abbandonati,  e il tasso di pericolosità sociale dei pazienti psichiatrici non è aumentato. Vi sono dati scientifici che lo documentano, i pazienti psichiatrici non delinquono più della popolazione normale. L’aver inserito la psichiatria, la salute mentale, nell’ambito esclusivo della sanità è un altro merito, e non il minore, della legge di riforma 180 (la legge Giolitti del 1904, cancellata dalla 180/78, prevedeva l’ordinanza del questore per l’internamento in ospedale psichiatrico).

Da circa 40 anni, perciò, in Italia, la psichiatria non è più questione da ministero degli interni!.

La particolarità del trattamento psichiatrico è quella di essere multidimensionale (intervento sul paziente, famiglia  e sul contesto di vita), intensivo  e nella maggioranza dei casi a lungo termine. Meno risorse ci sono, più il trattamento si riduce di intensità e di efficacia, meno le persone  vengono aiutate a fronteggiare sintomi e fattori stressanti e meno vengono supportate le famiglie.

L’assistenza psichiatrica in Italia continua ad essere un processo articolato e complesso. Vorremmo far parte di quelle forze e soggetti attivi nel promuovere un dibattito culturale ad ampio raggio che porti a considerare la promozione della salute mentale di tutti i Cittadini come un valore e una priorità assoluta per le nostre Comunità e induca la Politica a destinare a tal fine quelle fondamentali risorse che finora sono state negate.

Riteniamo prioritario che alla assistenza psichiatrica vengano assegnate le risorse necessarie agli impegnativi compiti di promozione della salute, in tutti gli ambiti corrispondenti ai nuovi bisogni di cura individuati dal Piano di azioni nazionale per la salute mentale (PANSM 2013).

Allo stato attuale, come è noto, meno  del 3,5% del totale della spesa sanitaria italiana risulta destinata alla salute mentale, cifra distante dal previsto 5% e assolutamente non paragonabile al 10-15% di risorse investito, in questo settore, in altri paesi europei come Francia, Germania, Inghilterra e Spagna.

Pertanto la Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Sezione Speciale della Società Italiana di Psichiatria, si riconosce nel Documento prodotto dalla Società madre e di seguito riportato, e ad esso aderisce pienamente.

Questa è la  dichiarazione della società Italiana di Psichiatria in risposta alle affermazioni del ministro Salvini sulla malattia mentale oggi in Italia:

 

Società Italiana di Psichiatria

Il Ministro Salvini dichiara che in Italia sarebbe in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici”. Gli italiani debbono sapere che si tratta di una notizia destituita di ogni fondamento. il 95% dei reati violenti commessi nel nostro Paese è attribuibile a persone cosiddette “normali” . E’ più probabile che una persona che soffre un disturbo mentale sia vittima, non carnefice. Diffondere false notizie come quelle date dal Ministro non fa altro che aumentare paure infondate sulle persone affette da disturbi psichici,etichettandole ingiustamente ed indiscriminatamente come “pericolose”, aggravandone il già tremendo fardello dello stigma e della discriminazione.
Se la persona ammalata fosse tuo figlio come ti sentiresti?

Il Ministro Salvini sostiene che si sarebbe verificato l”abbandono del tema della psichiatria”, che sarebbe stato “lasciato sulle spalle delle famiglie” a causa della “chiusura di tutte le strutture di cura che c’erano per i malati psichiatrici”. Forse il Ministro vive altrove. Forse il Ministro non sa che una delle poche eccellenze riconosciute nel Mondo all’Italia è il sistema della salute mentale , che conta una vasta e capillare rete di strutture psichiatriche, articolata in 163 Dipartimenti di Salute Mentale, 1460 strutture territoriali, 2284 Strutture residenziali che ospitano oltre 30mila persone, 899 strutture semiresidenziali, 285 Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura Ospedalieri, per un totale di 3623 posti letto, oltre 22 Unità ospedaliere accreditate per ulteriori 1148 posti letto. Un sistema che garantisce ogni anno l’assistenza a oltre 800 mila persone grazie all’impegno e alla dedizione di circa trentamila operatori, che troppo spesso vengono lasciati soli di fronte ad un immane e crescente onere di responsabilità e impegno, talora anche al prezzo di rischi personali e compreso quello della vita.

Il Ministro Salvini vuole mettere mano al settore della Psichiatria che ritiene trascurato? Allora si dia da fare per porre fine allo sfascio progressivo di un sistema assistenziale costruito faticosamente in 40 anni che sta andando alla malora per un finanziamento ridicolo, che è meno del 3,5% del totale della spesa sanitaria italiana, mentre in paesi come Francia, Germania, Inghilterra e Spagna si investe dal 10 al 15%. Non abbiamo bisogno di nuove Leggi, ma di fondi per assumere medici, psicologi, assistenti sociali, riabilitatori, per non lasciare sempre più sguarniti di personale servizi che attualmente hanno un deficit di operatori che va dal 25 al 75% in meno dello standard previsto di 1 operatore ogni 1500 abitanti in 14 regioni/province autonome su 21.
Meno parole Ministro, la preghiamo, più fatti.