La barca dei folli

Un attore che scrive la sua autobiaografia? Uno dei tanti modi per farsi pubblicità? Dopo averlo letto non mi interessa più! Si tratta di un libro intenso, in cui le imperfezioni di scrittura vengono ben scusate dalla capacità di trasmettere emozioni e stati d’animo. E anche laddove ci sono parti romanzate, traspare costantemente l’esperienza che solo chi ha vissuto la malattia mentale sa e può raccontare. In alcuni momenti riesce ad essere addirittura pedagogico per la capacità di infondere speranza e insegnare che dai piccoli successi si ottengono grandi risultati. Oltre alla sua storia, nella trama si intrecciano le vite di diversi personaggi conosciuti nei vari reparti e comunità: Stefano ci ricorda l’importanza del supporto di quelli che noi chiamiamo “pari”, e il bisogno di condivisione e incontro con coloro che “sono sulla stessa barca”, unici in grado di capire veramente cosa si stia vivendo. Stefano Dionisi sa parlare di guarigione a tutto tondo, senza sapere nulla del concetto di recovery… ancora una volta gli esperti per esperienza hanno molto da insegnare ai professionisti…

Buona Lettura

Silvia Merlin