Daniele Sadun e Luigina Di Liegro
Volontariato e riabilitazione psichiatrica: questo il tema in discussione alla 2 serata della SIRP Lazio, dedicata, come ha ribadito nella presentazione il presidente Paolo Paolotti a guardare tematiche “psi” anche con altre visuali. La conversazione si è svolta tra Daniele Sadun, psichiatra, che ha parlato del valore del volontariato come giusta scelta “politica” e Luigina Di Liegro, attuale presidente della Fondazione Di Liegro e nipote del fondatore della Caritas Diocesana di Roma, che con grande partecipazione ed entusiasmo ha rappresentato a tutti la sua idea di volontariato nella salute mentale: un’azione con forte connotazione di solidarietà sociale volta a rendere migliori le persone e l’ambiente. Molti gli interventi e le esperienze raccontate dei presenti, psichiatri, assistenti sociali, psicologi, insegnanti. Quello che è apparso chiaro è che se la salute mentale in genere nei servizi è sempre stata in contatto con il mondo del volontariato, questo mondo però andrebbe meglio capito e definito. Di Liegro ha fornito un ampio spaccato relativo al lavoro di formazione che la fondazione svolge con i volontari: più di 800 persone formate, in grado di operare nei diversi settori e soprattutto di stare bene con sé stessi. Altro tema interessante toccato dalla discussione, quello del rapporto tra psiche e technè, che di conseguenza propone una rivisitazione dell’analisi del legame tra servizi di salute mentale e territorio. Se alla fine degli anni 70 i servizi erano un campo di lavoro aperto ed in divenire, oggi si sono man mano “istituzionalizzati” finendo con il perdere molte delle caratteristiche iniziali e soprattutto un legame reale e vissuto con il territorio. L’incontro è terminato con la riflessione sulle “comunità competenti”, dove lo sviluppo locale interagito con tutte le figure del sociale – e quindi anche i volontari – potrebbe davvero porsi come nuovo paradigma culturale nel campo del benessere mentale.