2° Congresso SIRP sez. SICILIA: LA RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE PER IL BENESSERE MENTALE DI COMUNITÁ

“La disabilità è il punto da cui partiamo,

il recovery è la nostra destinazione

e la riabilitazione la strada che percorriamo”

R.P. Lieberman

 

È con questo concetto che si apre il primo capitolo de “Il recovery della disabilità”, ricordandoci che disabilità, recovery e riabilitazione non sono solo nozioni, ma dinamiche esperienze umane.

Ad oggi in Italia si corre il rischio di improvvisarsi “recoveryologi”, in quanto parola alla moda, senza veramente comprendere il senso di questo concetto – processo o esito a seconda se professionista o utente- con le sue implicazioni rigorosamente scientifiche ma nello stesso tempo anche profondamente umane. Comprendere ciò diviene ancora più importante quando il recovery, oltre che dalla disabilità psichiatrica, e’ anche da una condizione forense, che rende la sfida ben più che “doppia”. Solo l’integrazione delle pratiche evidence-based in ambito psicosociale, psicologico e psicofarmacologico può allora consentire al team riabilitativo, in partnership con l’utente e i familiari, di raggiungere la destinazione voluta.

Ciò diviene ancor più realizzabile grazie alle nuove opportunità offerte dalla farmacoterapia, con molecole nuove e innovative, come anche grazie alla possibilità di stabilizzazione clinica con preparati a lento rilascio.

Nel territorio siciliano insistono contraddittoriamente, nella pratica di riabilitazione psicosociale, sia eccellenze poco valorizzate che contesti dove l’assistenzialismo e l’intrattenimento sembrano aver cristallizzato “il pensare e il fare riabilitazione”, dualismo prepotentemente esasperato dal biennio pandemico dove i servizi territoriali, già prosciugati, hanno dovuto affrontare una crisi socio-sanitaria nell’emergenza sanitaria.

 

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